Accade frequentemente che un soggetto entri più volte in zona a traffico limitato in assoluta buona fede (o perché non si ricorda di avere il permesso scaduto o perché non si accorge, appunto, di entrare in una zona a traffico limitato). Altrettanto frequente è che la persona venga a conoscenza della ripetuta infrazione a distanza di mesi , cioè solo quando si vede notificare un vero e proprio plico di verbali di contestazione da parte della Polizia Locale con una salata sanzione amministrativa, ma ciò è legittimo? Quando le violazioni sono avvenute in un lasso di tempo ristretto e sullo stesso percorso – sintomo di buona fede dell’automobilista – i Giudici ritengono che, ai fini sanzionatori, le plurime violazioni debbano essere considerate come una sola, con conseguente annullamento totale delle sanzioni amministrative o, quantomeno, di tutte quelle successive alla prima. Analizziamo un caso concreto per meglio comprendere se ci sono buone probabilità di vincere la causa contro il comune e ottenere l’annullamento delle sanzioni. Recentemente, un mio cliente che ha sempre vissuto in città, in una zona del centro storico, quindi dotato del relativo permesso abbinato alla propria auto, si è recato in studio da me con un “pacco” da più di 2000€ di multe per la stessa infrazione. La vettura si rompe, occorre cambiarla. Conseguentemente, per poter continuare ad accedere alla propria abitazione in centro dovrà essere aggiornato il permesso. Successivamente all’acquisto della nuova vettura, l’automobilista si reca immediatamente in comune presso l’apposito sportello e riferisce del cambio auto ai fini del rilascio di nuovo permesso per accedere alla ZTL. Gli operatori lasciano un permesso provvisorio senza, però, specificare la temporaneità della citata autorizzazione né la necessità di compiere ulteriori adempimenti da parte dell’automobilista. Nessun avviso di tale sorta viene esplicitato neanche sul sito del Comune. Il cittadino percorre, così, tranquillamente le vie in Ztl, convinto di aver fatto tutto il necessario per poter continuare ad accedere legittimamente alla propria abitazione in centro storico. A distanza di circa due mesi il Comune notifica alla persona in questione ben una ventina di verbali di contestazione per una sanzione totale di Euro 2.000,00! Proprio in ragione del fatto di essersi recato allo sportello comunale per il rilascio del pass e di non aver ricevuto indicazioni di ulteriori attività da svolgere né dal personale ivi presente né consultando il sito istituzionale, il cittadino decide di fare ricorso opponendosi ai venti verbali e relative multe. Il Giudice di Pace territorialmente competente dà ragione all’automobilista! L’autorità giudiziaria stabilisce, infatti, che non si può non tener conto del fatto che il cittadino multato avesse diritto ad ottenere il permesso di accesso, trovandosi la sua abitazione in centro città. Il Magistrato riconosce anche che, per trasparenza e correttezza della Pubblica Amministrazione nei confronti del cittadino, quest’ultimo avrebbe dovuto ricevere in maniera chiara ed espressa tutte le informazioni circa gli obblighi a suo carico al momento della scadenza del permesso. Il Giudice ha, così, emesso sentenza favorevole all’automobilista, annullando 19 sanzioni su 20 originariamente emesse dal Comune. In caso di dubbi, per approfondimenti sulla questione e/o per consulenze legali su casi simili è possibile contattare l’Avv. Elisa Magnani ai seguenti recapiti: e-mail: elisa@avvocatomagnani.it tel.: 3299873081