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Avvocato Elisa Magnani

Giustizia 1 – disonesto 0

2023-12-03 08:12

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Giustizia 1 – disonesto 0


Voglio parlarvi di una causa che ho condotto contro un amministratore di sostegno. Costui aveva sottratto illecitamente somme per diversi anni all'anziano di cui si sarebbe dovuto, al contrario, prendere cura.


Il caso ha inizio nel 2013 quando Guido (nome di fantasia) non riesce più a provvedere ai propri fabbisogni, non riesce a gestire in autonomia le sue finanze. Il Giudice nomina un amministratore di sostegno affinché le finanze di Guido vengano preservate. Il decreto di nomina dell’amministratore di sostegno fissa i limiti nella gestione del patrimonio di Guido e l’obbligo per l’amministratore di rendere conto al giudice dell’operato entro il 31 dicembre di ogni anno.


Per i primi anni di gestione non ci sono problemi, tutto procede come richiesto dal Giudice, ma, dopo qualche tempo, l’amministratore inizia a depositare sempre meno giustificativi dei prelievi da lui effettuati dal conto corrente di Guido. Il Giudice che aveva nominato l’amministratore di sostegno inizia a insospettirsi e chiede all’amministratore di fornire chiarimenti e le prove mancanti. L’amministratore sfugge a queste richieste e finisce per non depositare neppure più la relazione delle attività svolte in “favore” di Guido. A questo punto il Giudice, allarmato, decide di sostituire l’amministratore con un avvocato che svolga le funzioni di amministratore di sostegno. A questo punto emerge tutto: l’amministratore di sostegno rimpiazzato aveva sottratto illecitamente ben 70.000,00 Euro dal conto dell’anziano e aveva fatto perdere le tracce!


Si instaura un procedimento penale per peculato dove l’amministratore viene condannato al carcere. Ciò non basta, è doveroso che i soldi di Guido vengano restituiti!


Preparo un articolato atto da depositare al giudice civile (che è diverso dal giudice che aveva disposto la nomina dell’amministratore di Guido rivelatosi poi disonesto) per spiegare la vicenda nei minimi dettagli. Il magistrato era sbalordito del fatto che un amministratore di sostegno potesse aver tenuto una condotta simile. Dovevo vincere quella incredulità!


Ho iniziato un approfondito lavoro di ricerca e di raccolta di tutti i documenti utili a far emergere la verità.


Ho mostrato al giudice tutti i movimenti del conto corrente e messo in evidenza le uscite ingiustificate e quelle incerte. Poche erano quelle sostenute nell’interesse di Guido. Ho portato davanti al giudice testimonianze del modesto stile di vita di Guido, non tale di certo da rendere necessarie spese di quella portata. Ho fatto anche indagini da cui è emerso che l’amministratore originariamente nominato aveva accumulato una posizione debitoria a carico del povero Guido. I prelievi dal conto di Guido non potevano nemmeno essere giustificati per pagare le tasse che erano in realtà rimaste impagate e si erano accumulate.


C’erano poi bonifici in uscita dal conto corrente di Guido che mi hanno destato sospetto. Ho, quindi, recuperato dalla banca la relativa documentazione. Sono riuscita a dimostrare che quei bonifici anche ingenti (quasi 20.000 Euro in totale) erano indirizzati in prima battuta ad un conto corrente aperto dall’amministratore a nome di Guido. Da questo secondo conto (che necessita poteva esserci per un soggetto debole che percepisce solo la pensione di avere due conti correnti a suo nome?!?) uscivano altrettanti soldi indirizzati ad un tale che non aveva proprio nulla a che fare con Guido. Il destinatario di quei soldi era il complice dell’amministratore sleale. Ho chiesto la condanna anche di questo malfattore.


Il giudice ha esaminato tutta la documentazione che gli ho prodotto, ha fatto lui stesso i calcoli e al termine del procedimento civile – conclusosi qualche giorno fa – ha condannato l’amministratore e il suo complice a restituire tutti gli importi e al pagamento di tutte le spese del giudizio. Finalmente giustizia è stata fatta!